La Festa dei Popoli ospita il 19 settembre al
Piccolo Coccia dalle ore 18.00 l’ incontro con le vincitrici del Concorso letterario
nazionale Lingua Madre: Gul Ince e Lina Alushi
Il Concorso letterario nazionale Lingua Madre, ideato da Daniela Finocchi, giornalista da sempre interessata ai temi inerenti il
pensiero femminile, nasce nel 2005 e trova subito l’approvazione e il sostegno
della Regione Piemonte
e del Salone
Internazionale del Libro di Torino. Dopo l’avvio nell’ambito
del Centro Studi e Documentazione Pensiero Femminile,
diventa progetto permanente della Regione Piemonte.
Il Concorso è il primo ad essere espressamente dedicato
alle donne straniere – anche di seconda o terza generazione – residenti in
Italia che, utilizzando la nuova lingua
d’arrivo (cioè l’italiano), vogliono approfondire il rapporto
fra identità, radici e mondo “altro”.
Una sezione speciale è riservata alle donne
italiane che vogliano raccontare storie di donne
straniere che hanno conosciuto, amato, incontrato e che hanno
saputo trasmettere loro “altre” identità.
Il concorso letterario vuole essere
un’opportunità per dar voce a chi abitualmente non
ce l’ha, cioè gli stranieri, in particolare le
donne che
nel dramma dell’emigrazione/immigrazione sono discriminate due volte. Un’opportunità
di incontro e confronto, perché il bando non solo ammette ma incoraggia la
collaborazione fra le donne straniere e italiane nel caso l’uso della lingua
italiana scritta presenti delle difficoltà.
Tutto questo nello spirito della valorizzazione
dell’intreccio culturale che è prima di tutto intreccio relazionale:
assistenza non è affatto perdita sul piano identitario, al contrario è proprio
nella relazione che l’identità si afferma in modo positivo e non preclusivo.
Nel rispetto della differenza e delle differenze, dove il singolare sta a
significare la differenza di genere, altro fondamentale presupposto che
caratterizza il progetto.
Il
Concorso ha ottenuto sin dalla prima edizione un grande riscontro: donne
cubane, argentine, marocchine, senegalesi, vietnamite, indiane, romene,
bulgare, camerunensi, ecuadoriane e di tante altre nazionalità hanno colto con
entusiasmo l’opportunità di raccontare le loro storie confrontandosi con la
cultura, gli usi e i costumi della vita italiana. Racconti veri, che indulgono
poco all’artificio, a volte crudi, violenti, sofferti come le storie che
raccontano, altre volte pieni di passione, sentimento e ironia.
Nel
corso degli anni il Concorso cresce insieme a una rete di contatti con
associazioni, enti, istituzioni. Vengono organizzate presentazioni del libro e
del progetto in tutta Italia (oltre 100 ogni anno), convegni, laboratori di
narrazione e scrittura, letture animate, iniziative con la partecipazione
diretta di tutte le autrici, video e documentari.
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